L’episodio che suo malgrado ha visto protagonista
la Mussolini ha scatenato nel web quelle reazioni che sono una sorta di equivalente
virtuale dell’aria che si respira quando il popolo inferocito prende d’assalto
il palazzo indifeso dell’odiato tiranno.
Troppo ghiotta, del resto, l’occasione. Parliamo di un personaggio che non ha mai saputo dove stia di casa il politicamente corretto, e che con tutti quelli che si discostavano dalla sua idea di normalità non è mai stata molto delicata. Anzi, diciamo pure che anche della delicatezza ha sempre ignorato l’indirizzo. Se poi aggiungiamo che ha strenuamente difeso il suo leader fino all’indifendibile, e sempre con la spavalderia di chi ignora i sopracitati indirizzi, quello che adesso le è successo ha il sapore del fato che viene a punire la hybris umana.
Troppo ghiotta, del resto, l’occasione. Parliamo di un personaggio che non ha mai saputo dove stia di casa il politicamente corretto, e che con tutti quelli che si discostavano dalla sua idea di normalità non è mai stata molto delicata. Anzi, diciamo pure che anche della delicatezza ha sempre ignorato l’indirizzo. Se poi aggiungiamo che ha strenuamente difeso il suo leader fino all’indifendibile, e sempre con la spavalderia di chi ignora i sopracitati indirizzi, quello che adesso le è successo ha il sapore del fato che viene a punire la hybris umana.
A differenza della tragedia greca però alla
Mussolini il fato offre due opzioni. Può trarne la lezione che normalità
e diversità non solo non sono due universi lontani, ma che a volte convivono
sotto lo stesso tetto, e di conseguenza adoperarsi in futuro affinché non ci
siano muri a separarle. Oppure può rimanere quello che è sempre stata, e allora
farebbe bene a convocare una conferenza stampa e con la stessa grinta mostrata
nel difendere Berlusconi difendere adesso il marito accusato dello stesso reato,
perché questa è la normalità che le è stata intorno.
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