Ci sono quelli che subiscono torture e marciscono in galera, oppure sono
costretti a fuggire
dal loro paese, e spesso di loro si perde ogni traccia in un deserto o in mezzo al mare.
dal loro paese, e spesso di loro si perde ogni traccia in un deserto o in mezzo al mare.
Ce ne sono
altri che invece si trasferiscono all’estero anticipando il loro persecutore e
riuscendo pure a salvaguardare i propri patrimoni.
C’è infine
una terza categoria di perseguitati che
sono riusciti a diventare presidente del consiglio dello stato nel quale erano nello
stesso tempo perseguitati (categoria che per il momento raccoglie un solo
individuo).
Nella prima
categoria ci sono perseguitati provenienti da paesi come Eritrea, Sudan, Cina, Chad, ecc. Nella seconda e terza invece sono tutti italiani.
Ma non si traggano
facili conclusioni. Anche questi ultimi soffrono. Qualcuno ha addirittura pensato
al suicidio.
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