Assodato che la magistratura non era
un pericolo per il paese, ma piuttosto per il governo Berlusconi, e che semmai
era quest’ultimo a essere un pericolo per il paese, e assodato pure,
dopo le
vicissitudini giudiziarie del fondatore, dell’ideatore e del coordinatore, che
l’iscrizione a Forza Italia può essere ormai assimilata all’associazione a
delinquere, rimane aperta la questione di quale reato possa essere ascritto a
tutti coloro che gli imputati avevano eletto alla guida del paese.
A occhio e croce, qualcosa di più vicino
alla complicità che al favoreggiamento. Più che a colui che aiuta il rapinatore
a fuggire, lo si può infatti accostare alla guardia o all’impiegato che da le
chiavi della banca al rapinatore.
Nell’attesa che il luminari del
diritto riflettano sulla materia e che si trovi una norma in base alla quale
perseguire l’elettore complice, i rischi sono due. Il primo è che con la scusa
di essersi pentito questo elettore faccia in modo che le sue responsabilità
passino in cavalleria. Il secondo è che col suo voto continui a fare danni.
Nessun commento:
Posta un commento