qualcun altro ancora ha cercato di capire quale arcano si celasse dietro tale scelta… Ma tutti probabilmente si saranno posti la domanda se proprio non si poteva trovare un nome più efficace per questo rassemblement della sinistra.
Solo
a prendere spunto dalla miriade di movimenti e sottomovimenti fioriti in un
decennio di scissioni, si sfiorava, e forse si superava pure, il centinaio. Ma
anche senza guardare al passato, con un po’ di fantasia di nomi se ne sarebbero
potuti trovare mille. Qualcosa come: Partito della Sinistra, Sinistra Europea, Sinistra per
tutti, Sinistra per sempre, e via discorrendo. Anche solo Sinistra andava benissimo. Essendosi ormai
dell’idea stessa di sinistra perse le tracce, la sola parola avrebbe dato sufficienti
garanzie di riconoscibilità.
Invece
il geniale comunicatore si è inventato Lista Tsipras, forse pensando che
l’obiettivo di un partito politico non sia essere visibile e riconoscibile
bensì quello di nascondersi alla gente e farsi dimenticare il più in fretta
possibile. Nemmeno con un concorso a premi si sarebbe pervenuti a un nome così
poco azzeccato.
Il risultato di questa astuta mimetizzazione è che di
un bacino di elettori stimato intorno all’otto percento molto difficilmente ne
raccoglieranno la metà, cioè quelli che servirebbero per superare la soglia di
sbarramento, a meno di un clamoroso... colpo di culo.
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