Si può capire l’indignazione della deputata del M5S Marta Grande alla vista
del soldato che tiene un braccio umano carbonizzato in primo piano. Tanto più
che il ghigno
del militare autorizza a supporre che il passo
successivo sarà quello di addentare il suddetto braccio. Si può pure capire il
trauma del passare dalla discussione lanciata dal suo compagno di partito sulla
scelta vegana come scelta politica a immagini che evocano il cannibalismo.
Senonché la foto in questione non viene dall'Ucraina ma dalla scena di un
film. A trarre in inganno la deputata è stata la formula magica che ha ripetuto
in aula: “sta girando in rete”.
Ora, una persona con i piedi ancora per terra non dubiterebbe un attimo che
una foto del genere se fosse stata vera sarebbe finita su tutte le prime pagine
dei giornali e dei telegiornali, che BBC e CNN ne avrebbero fatto una non-stop lunga
un mese e che anche Bruno Vespa ci avrebbe fatto una puntata speciale con corpo
umano e simulazioni di cottura ad alte temperature.
Discorso diverso per quelli che si sono trasferiti armi e bagagli nel web. Per
costoro dietro ogni fenomeno si annida il complotto. Siccome la stampa non è
libera, allora tutto ciò che dice è falso. Non considerando che tra la libertà
assoluta e l’assoluto inganno ci possano essere altre sfumature.
Casaleggio ha scritto un libro che si intitola Siamo in guerra. In verità, in
copertina compare anche il nome di Grillo, ma è difficile credere che il comico-politico
abbia contribuito alla sua stesura, visto che nelle pagine del libro non
compaiono i tratti stilistici che lo distinguono. Casaleggio, dunque, in questo
libro, ricco di spunti interessanti e di spunti comici, preconizza un futuro
prossimo nel quale il web soppianterà ogni altro mezzo di comunicazione e
regolerà ogni attività umana. Nulla dice però riguardo a un interrogativo più
generale che a questo punto molti si pongono: soppianterà anche il cervello?
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Democrazia e democrazia diretta
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