Ora si capisce il disappunto di
D’Alema, lui che la battuta di Moretti “di’ qualcosa di sinistra” si è portato
addosso come un marchio, lui che per l’innocente idea della bicamerale è
diventato
icona vivente dell’inciucio. Non si tratta di invidia per la
popolarità di Renzi, come si potrebbe superficialmente credere. Ispirare simpatia
è una possibilità che non l’ha mai sfiorato.
La questione è un’altra. D’Alema
vede Renzi dire qualcosa di sinistra, anzi molte cose di sinistra, anche se poi
nei fatti non si vede niente di sinistra, e allora una spia dev’essersi accesa nella
sua mente. Deve aver capito - succede anche alle persone molto intelligenti capire alcune cose a scoppio ritardato - che la battuta di Moretti poteva anche prenderla in
senso letterale. Bastava dirla qualcosa di sinistra, senza per questo sentirsi
impegnato a farla.
Link:
Vespa fa domande a Renzi
Una carriera politica in stato confusionale
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