Sembra,
da quanto riportato dal Corriere e non smentito, che l’assessore De Biase, che
sicuramente avrà molti meriti, anche se ogni volta i giornali citano soltanto
quello di essere la moglie di
Franceschini, abbia definito Marino il più grande
gaffeur d’Italia, la qual cosa, va detto, non è il peggio che da un politico
italiano ci si possa attendere. Anzi, molti ci metterebbero la firma per avere soltanto
politici gaffeur.
Che
tuttavia le dichiarazioni dell’assessore siano la testimonianza di una generale
presa di distanza della stragrande maggioranza del partito è chiaro. Del resto,
che Marino fosse un corpo estraneo lo si era capito fin dall’inizio. Presentarlo
oggi come esempio di amministratore incapace, dunque, è un ottimo modo di
mettere le responsabilità fuori dalla porta di casa, dimenticando che Marino
raccoglie l’eredità di due sindaci di centrosinistra che non molti rimpiangono.
Per tacere di Alemanno, che nonostante insieme ai suoi due predecessori abbia
caricato sul groppone del comune un debito miliardario, pure si unisce ai
manifestanti, forse su pressione di qualche ultimo parente rimasto a spasso.
Nell’articolo
del Corriere vengono pure fatti i nomi di quelli che potrebbero essere i
possibili successori: Gentiloni, Zingaretti, Gasbarra, Madia, ecc. Che saranno
pure ottime persone, ma il cui profilo ha un punto in comune che li distingue
dall’attuale sindaco. Mentre quest’ultimo, come si sa, è un chirurgo di
reputazione internazionale con all’attivo oltre seicento trapianti di fegato, uno
che salva vite, il mestiere dei potenziali successori è stato sempre lo stesso:
servire la collettività. Cioè, la politica. Quali ricette miracolose abbiano in
serbo non è dato saperlo. Quali miracoli abbiano compiuto, nemmeno. Cosa possa
fare Madia, catapultata in parlamento da Veltroni, all’insegna del rinnovamento, del rinnovamento con gli amici di famiglia, voglio dire, ecco, cosa possa fare
Madia è uno di quei grandi misteri che frequentemente la politica ci propone.
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