«Questa notte non farò ma ascolterò l’amore», decise. Era possibile, lui ci era riuscito, e anche Lucrecia ne era divertita, almeno come prolegomeni. «Lasciati ascoltare i seni»,
avrebbe mugolato, e, sistemando amorevolmente, prima l’uno, poi l’altro, i capezzoli della moglie nell’ipersensibile grotta delle sue orecchie – ci stavano l’uno nell’altra come un piede in un mocassino –, li avrebbe ascoltati con gli occhi chiusi, riverente ed estatico, concentrato come durante l’elevazione dell’ostia.
avrebbe mugolato, e, sistemando amorevolmente, prima l’uno, poi l’altro, i capezzoli della moglie nell’ipersensibile grotta delle sue orecchie – ci stavano l’uno nell’altra come un piede in un mocassino –, li avrebbe ascoltati con gli occhi chiusi, riverente ed estatico, concentrato come durante l’elevazione dell’ostia.
Mario Vargas Llosa, Elogio della matrigna
Pillole: Vargas Llosa, Elogio della matrigna (1)
Pillole: Flaubert, Madame Bovary (1)
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