Dunque,
nel giro di una settimana la prospettiva si è ribaltata. Una settimana fa
sembrava che il principale, se non addirittura l’unico problema del PD romano
fosse rappresentato
dal sindaco Marino. Ora si scopre che c'era un problema più grande, cioè il PD romano.
Volendo mettere da parte le facili speculazioni, viene però da domandarsi come sia
possibile che in questi casi nessuno dei responsabili cittadini, regionali o
nazionali ne abbia mai il minimo sentore. Si tratta di persone che conoscono da
anni, se non da decenni, che frequentano le stesse aule, che incontrano spesso
alle riunioni, eppure mai uno di questi corrotti viene individuato e
allontanato prima che intervengano i magistrati.
Certo,
non ci si aspetta da un segretario cittadino o regionale che faccia l’inquisitore,
ma non guasterebbe la capacità di distinguere il tipo di persone che
frequentano il suo ambiente, anche perché un domani può essere chiamato a fare
il sindaco o il governatore, trovarsi a gestire ingenti fondi pubblici, e si sa
che non sono tutti di specchiata onestà quelli che si aggirano intorno ai fondi
pubblici e un po’ di scaltrezza dovrebbe essere il requisito minimo.
Invece,
niente. Scaltrezza, zero. Scattano gli arresti e tutti cascano dalle nuvole. Sorpresa
e sgomento. Nessuno che dica: lo avevo segnalato alla segreteria che Tizio
aveva brutte frequentazioni. Niente. Non rimane che prendere atto che sono
sempre i più ingenui quelli che salgono ai vertici.
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