Cartoline, libri… tenuti spesso dalle sue mani, rimasti a lungo sulla sua scrivania… Avete conservato le pieghe della mano giocosa o nervosa che vi sfogliò; forse conservate ancora prigioniere
le lagrime che un dispiacere di romanzo o di vita fece scivolare su di voi; la luce che fece brillare o ferì i suoi occhi vi ha donato questo caldo colore. Vi sfioro fremendo, ansioso delle vostre rivelazioni, inquieto per il vostro silenzio. Forse come voi, cose affascinanti e fragili, lei fu l’insensibile, l’incosciente testimone della propria grazia. Forse la sua bellezza più reale fu nel mio desiderio. Lei ha vissuto la sua vita, ma forse io solo l’ho sognata.
Marcel Proust, Il piacere e i giorni
Pillole: Proust, Jean Santeuil
Pillole: Anatole France, Nel giardino di Epicuro
Pillole: Marcel Proust, Dalla parte di Swann (3)
Pillole: Proust, Jean Santeuil
Pillole: Anatole France, Nel giardino di Epicuro
Pillole: Marcel Proust, Dalla parte di Swann (3)
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