Ci
sono almeno quattro motivi che dovrebbero spingere il M5S a votare per
Mattarella.
Innanzi tutto, si tratta di una persona onesta, cosa tutt’altro che scontata
nella
politica italiana, e ciò dovrebbe essere già molto per il M5S che mette
l’onestà come primo requisito.
In
secondo luogo, non è tra i preferiti di Berlusconi, il quale non dimentica le
sue dimissioni in polemica con l’approvazione della legge Mammì. In un paese in
cui raramente il verbo dimettersi viene declinato alla prima persona, non è
cosa da poco. Se non rompere, dunque, indebolirebbe il patto del Nazareno e
sposterebbe Berlusconi un po’ più ai margini della vita politica nazionale.
Terzo,
in politica si è sempre autorizzati ad andare più in là dei fatti. Non è detto
che proporre qualcuno significhi volerlo. Ci vuole poco a perdere un centinaio
di voti e spianare la strada a qualcun altro già pronto da prima. E in questa
evenienza si tratterebbe sicuramente di qualcuno eletto coi voti di Berlusconi. Va da sé che il patto
del Nazareno ne uscirebbe rafforzato.
Ultimo,
ma non ultimo, sarebbe un’ottima occasione per dimostrare un po’ di quella intelligenza
politica di cui fino a oggi non si è vista nemmeno l’ombra. Se si dovesse
eleggere il migliore dei presidenti possibile, i nomi delle quirinarie
potrebbero essere una buona base di partenza e anche altri se ne potrebbero
aggiungere. Qui però si tratta di scegliere tra coloro che possono essere
eletti, e tra questi il profilo di Mattarella è ben diverso da quello di Amato.
Come
in ogni altra cosa, anche in politica tra l’ottimo e il pessimo vi sono
innumerevoli gradi intermedi. Non aver capito questo principio elementare
riassume i due anni in parlamento del M5S.
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