Diciamolo, forse è arrivato il momento di far
precedere la pubblicazione dei sondaggi da un avvertimento. Un po’ come si fa
per immagini o video particolarmente forti.
Qualcosa tipo: attenzione, dati non adatti a un pubblico soggetto a sbalzi di umore. Perché leggendo i dati che i vari istituti sfornano con cadenza quasi giornaliera si fa una certa fatica a rimanere calmi.
Qualcosa tipo: attenzione, dati non adatti a un pubblico soggetto a sbalzi di umore. Perché leggendo i dati che i vari istituti sfornano con cadenza quasi giornaliera si fa una certa fatica a rimanere calmi.
Si prenda, per esempio, il presente sondaggio:
Obiettivamente, fa una certa impressione. A meno che non ci si inventi una chiave di lettura tranquillizzante, e cioè che nel 38% di coloro che hanno fiducia in Renzi vada incluso il 21%, dico il 21, che ha fiducia in Salvini, il 16 che ha fiducia in Grillo, il 15 che ha fiducia - ancora - in Berlusconi e il 14 che ha fiducia in Alfano, cioè, Alfano. Uno sforzo, insomma, che non tutti possono permettersi.
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