I fratelli portavano intanto attorno i piatti, a otto per volta, sopra un’asse chiamata «portiera» che reggevano a spalla. Distinguevasi i pranzi e i pranzetti,
questi composti di cinque portate, quelli di sette, nelle solennità; e mentre dalle mense levavasi un confuso rumore fatto dell’acciottolio delle stoviglie e del gorgoglio delle bevande mesciute e del tintinnio delle argenterie, il Lettore biascicava dall’alto del pulpito, la Regola di San Benedetto: «…34°: comandamento: non essere superbo; 35°: non dedito al vino; 36°: non gran mangiatore; 37°: non dormiglione; 38°: non pigro…»
Nessun commento:
Posta un commento