La prima vittima
della nuova rottamazione renziana è un antico detto, quello secondo il quale la
vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta è orfana. Nella sua analisi del
dopo voto,
Renzi è stato chiaro: la vittoria ha un solo padre, cioè Renzi 1. In
quanto alla sconfitta, di padri ne trova addirittura due, D’Attorre e Fassina,
che effettivamente la faccia triste dei portatori di sventura un po’ ce
l’hanno.
Dunque, se abbiamo
ben capito, nella fuga dell’elettore PD non ha inciso il jobs act, che anzi è
stato salutato a sinistra come una grande conquista per i
lavoratori. Non ha inciso nemmeno la riforma della scuola, da tutti accolta con hurrà di entusiasmo. Né, tanto meno, hanno inciso i numerosi scandali, a cominciare
da Mafia capitale, che semmai hanno avuto l'effetto di riavvicinare l’elettore PD al suo partito.
Il tracollo va interamente addebitato a quelli che hanno sostenuto
la candidatura Casson a Venezia, in primis D’Attorre e Fassina. È stato allora che l’elettore
del PD si è spaventato ed è fuggito, anzi si è spaventato così tanto che in
Emilia-Romagna era fuggito ancor prima che i due neopapà comparissero col loro
candidato.
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