Ammettiamo pure che FMI, UE e BCE abbiano ragione a definire dilettanti e incapaci Tsipras e Varoufakis, ma
dov’erano quando l’ex premier Karamanlis (centrodestra)
s’impegnava ad
acquistare sommergibili, carri armati e armi per più di quattro miliardi di
euro? Lo reputavano forse un professionista capace? Loro che sono così attenti
nel vigilare sugli aumenti delle pensioni e sui costi della sanità pubblica
greca, dov’erano quando quel governo stanziava per armamenti una somma che in
percentuale pil era seconda solo a quella degli Stati Uniti? Il FMI, oggi così
intransigente, teneva allore forse conto del fatto che i venditori erano la Germania
e la Francia di Sarkozy, al quale la direttrice Lagarde soleva scrivere “usami
come vuoi”?
E dov’era il ministro
delle finanze tedesco, scrupoloso censore degli sprechi dei greci, quando le
multinazionali del suo paese versavano tangenti milionarie ai politici ellenici
per favorire quegli acquisti?
E dov’erano poi tutti
gli economisti che dalle colonne dei più autorevoli giornali europei predicano
il verbo neoliberista che per ogni malattia ha trovato lo stesso miracoloso rimedio, taglio
delle pensioni e riforma del mercato del lavoro?
Dov'erano?
Può darsi che
dall’abbandonare una simile compagnia la Grecia abbia tutto da perdere, può
darsi, ma quel che è certo è che insieme a loro non ha niente da
guadagnare.
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A parte la confusione tra il termine neoliberista e (quello esatto) neocapitalista, l'articolo è splendido e inoppugnabile. Complimenti...
RispondiEliminaConcordo con il primo commento e condivido nei social!
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