Ivan Ilic non si alzava più dal divano. Non voleva coricarsi sul letto, e così si sdraiava sul divano. E, quasi sempre rivolto con la faccia al muro, soffriva in completa solitudine le stesse indissolubili sofferenze
e in completa solitudine pensava allo stesso indissolubile problema. Davvero, la morte? E la voce interna rispondeva: sì, davvero. Perché questi tormenti? E la voce rispondeva: così, per niente. Più in là di questo non si andava.
Tolstoj, La morte di Ivan Ilic
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