Verdini non è il mostro di Loch Ness, dice Renzi, e bisogna riconoscere che non ha torto. Anche perché il mostro di Loch Ness non ha mai dato lavoro ai magistrati.
Più appropriato sarebbe stato dire Verdini non è il mostro di Firenze. Nelle varie procure italiane nelle quali il senatore toscano gode di una certa notorietà, infatti, ne emerge un profilo giudiziario di tutt'altro tipo. I fascicoli aperti a suo carico parlano di un paio di truffe, di una truffa ai danni dello stato, di qualche bancarotta fraudolenta, di un finanziamento illecito e di un concorso in corruzione.
Gli elettori del PD ne sarebbero stati comunque rassicurati. Non un compagno, certo, ma nemmeno un compagno di merende.
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