Parlare
di "riscossa democratica" (Repubblica), in merito alla sconfitta del Front National ai ballottaggi, pare francamente
eccessivo.
Più appropriato sarebbe stato un sobrio "per questa volta è
andata". Se i numeri danno oggi torto alle Le Pen, infatti, è innegabile che la politica
francese vada comunque nella loro direzione.
Intanto,
per evitare la "minaccia fascista" sono stati eletti anche dei personaggi che al fascismo
somigliano molto. In nome del fronte repubblicano gli elettori di
sinistra si son trovati a votare candidati fautori di una rigida linea
antiimmigrati (Nord-Pas-de-Calais), contrari ai matrimoni gay e favorevoli alla
pena di morte (Alpi-Provenza-Costa Azzurra).
In
secondo luogo, il Front National ha comunque raccolto quasi sette milioni di
voti, l'ennesimo massimo storico, e il fatto di non avere responsabilità
amministrative contribuirà probabilmente ad accrescerne l'attrattiva di forza alternativa
al sistema.
A decidere se
e quanto avanzerà ancora saranno, più che le abilità di zia e nipote, le politiche di Bruxelles.
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Il male minore
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