Mettiamo
che vi iscriviate a un'associazione, che so, un circolo di scacchi, per
esempio, ma poi dichiarate
che detestate gli scacchi, non
parteciperete mai a un torneo e vi opporrete in tutti i modi a ogni azione volta a rendere il gioco
degli scacchi più conosciuto e praticato. La domanda, ovvia, sarà: ma che vi
siete iscritti a fare?
Qualcosa
di simile potrebbe essere domandato a Cameron, che, annunciando il referendum e la sua intenzione di votare a favore della permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea, ha dichiarato: "io non amo Bruxelles, amo il Regno Unito... noi non faremo mai parte
della zona euro, non parteciperemo mai a un salvataggio della zona euro, non
faremo mai parte di uno spazio nel quale si possa circolare senza passaporto,
non faremo mai parte di un esercito o di un super stato europeo".
Ma
forse questa domanda non gli viene rivolta perché in fondo Cameron non fa altro che esprimere l'unico modo di intendere
l'Unione Europea condiviso anche dagli altri 27 stati. L'idea di un'Unione
Europea à la carte, nella quale ognuno vuole soltanto scegliere ciò che più gli conviene, anche a scapito degli altri, come in un ristorante dove ognuno vuole accomodarsi per primo, ordinare i piatti che
più gli aggradano e alla fine cercare qualche scusa per addebitare il conto agli altri.
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